Gastroenterologo
Policlinico Gemelli di Roma
Relazione
Il reflusso gastroesofageo o, meglio, l’intera costellazione
dei sintomi che ad esso si accompagnano, noto in italiano con l’acronimo MRGE,
cioè malattia da reflusso gastro esofageo, è una vera e propria malattia che
solo nel nostro paese coinvolge in maniera più o meno accentuata milioni di
persone.
Senza addentrarci nella causa che lo provocano, citando
solamente l’alimentazione incongrua, il sovrappeso, un’alterata funzione del
fegato e non ultimo una vita stressante, sta di fatto che ad esso si deve porre
rimedio. Questo anche per evitare gravi conseguenze per l’apparato digerente
che negli da essi potrebbero derivare. Naturalmente la terapia farmacologica ed
il cambiamento di alcune abitudini hanno un ruolo essenziale, però è altrettanto
vero che dobbiamo avere attenzione anche ad un corretto modo di dormire. Poiché
passiamo molte ore della giornata dormendo, stando quindi in posizione
orizzontale, allo stesso modo di una bottiglia stappata che venendo inclinata
fa defluire il so contenuto, analogamente questo accade con i succhi gastrici
ed il contenuto dello stomaco che risalgono lungo l’esofago quando siamo
coricati. Ovviamente nell’esofago ci sono una serie di meccanismi naturali anti-reflusso
che si oppongono a questo ma, quando questi vengono meno bene per le succitate
cause, abbiamo la risalita dei succhi gastrici attraverso l’esofago e poi nei
casi più seri in bocca durante il sonno con danni anche alla dentatura,
suscettibile all’azione nociva degli acidi stessi. È quindi essenziale una
corretta modalità di dormire, cercando di tenere il corpo inclinato con la
testa e l’esofago più in alto rispetto al piano dello stomaco. Questo effetto
non si può ottenere con dei semplici cuscini che alzerebbero solo la testa,
forzando l’inclinazione della colonna cervicale, con conseguenti dolori e
disturbi del sonno. E neppure rialzando la rete del letto ove possibile, con
degli spessori dalla parte del capo, che per contro creerebbero disturbi da
stasi venosa e linfatica per insufficiente drenaggio agli arti inferiori, con
gambe gonfie al mattino ed accentuazione delle patologie venose. La soluzione
valida a questo problema di posizione poterebbe essere nell’utilizzo del
materasso anti-reflusso ANNA e della sua rete regolabile. Infatti, lo spessore
differenziato di questo materasso che mantiene la testa e il torace
correttamente sollevato, permette di evitare il reflusso dipendente dalle varie
posizioni che si assumono durante il sonno. Inoltre, la possibilità di alzare
le gambe evita i problemi di stasi circolatoria che si accennava prima. Ho avuto
modo di constatare sul campo l’efficacia di questo materasso, con persone che
hanno trovato da subito giovamento dal suo utilizzo. Uniti alla terapia, si
sono avuti immediati miglioramenti nella sintomatologia da reflusso e
certamente una fortemente migliorata qualità del sonno, anche perché è un
materasso comodo, con vari strati differenziati di imbottitura che favorisce un
riposo fisiologico e confortevole, tanto da giustificare pienamente l’impegno
del suo acquisto.
